Impianto
per lo sfruttamento di biomasse
con produzione di SYNGAS
Legenda impianto: 1)
Caricatore essicatoio 2) Essicatoio ad azione forzata 3)
Caricatore raschiante Piro 4) Pirodistilgasogeno 5) Linea di
raffreddamento carbone 6) Silos carbone 7) Caricatore DCS 8)
Serbatoio gas 9) Serbatoio stoccaggio olio di sintesi 10)
Vasca di separazione acqua / olio 11) DCS 12) Centro comandi
13) Colonna di depurazione de gas 14) Colonna di depurazione
flusso areoso del DCS 15) Colonna di depurazione vapori
essicatoio 16) Gruppo di pompaggio gas in serbatoio 17)
Gruppo di pompaggio olio di sintesi 18) Vasca di
raffreddamento condensatori 19) Colonna alambicco
(condensatori) 20) Gruppo/i elettrogeno del tipo Diesel/gas
(Optional, possibilità di cogenerazione)
Sono previsti con la fornitura dell’impianto:
la progettazione, le
pratiche autorizzative per il GSE (ottenimento certificati verdi)
Domanda di qualifica di impianto alimentata da fonte
rinnovabile (IAFR);
Connessione ENEL;
UTF;DOGANE
Eventuale richiesta DIA o licenza edilizia;
Richiesta del certificato prevenzione incendi al comando VVF
territorialmente competente o adeguamento di quello
esistente;
Richiesta di autorizzazione a costruire ed esercire
l’impianto;
Richiesta di autorizzazione alle emissioni in atmosfera.
SEGUE
ALIMENTATI
CON BIOGAS DA BIOMASSE
Il Pirodistilgasogeno è un impianto coperto
da brevetto DI INVENZIONE INDUSTRIALE che trasforma in gas(
syngas ), carbone organico e olio sintetico, tutti i rifiuti
organici come biomasse, segatura, MDF, pannelli di truciolare,
legna, arbusti, fibre vegetali, cdr,scarti di cartiere,scarti
zootecnici e tanti altri materiali. Il gas prodotto, che ha
una potenza termica in kcal/kg di 7:9000 ,azionerà un gruppo
elettrogeno per la produzione di energia elettrica e acqua
calda. Vi possiamo assistere nell’iter burocratico per
ottenere i Certificati Verdi che per 20 anni vi garantiranno
il prelievo della corrente elettrica e il relativo pagamento
da parte dello Stato.
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Impianto per lo
sfruttamento di biomasse come, letame fresco proveniente da
allevamenti di bovini, ovini, suini, avicoltura (pollina)
scarti di macelleria (mattatoio), macelli pollame,Impianto per lo
sfruttamento di biomasse come, letame fresco proveniente da
allevamenti di bovini, ovini, suini, avicoltura (pollina)
scarti di macelleria (mattatoio), macelli pollame,
legname, arbusti, fibre vegetali, fanghi organici i, sanse
di oliva, vinaccioli, residui vegetali dalle trasformazioni
industriali, strato essiccato del sottobosco, sterco animale
essiccato, scarti di macellazione,
filati, cuoio, RSU, CDR, rifiuti
industriali, terreni da disinquinare, alghe marine, acque di
sentina, Inoltre gomma (pneumatici ) plastiche varie (P.e.t,
polietilene, ecc. )
Il
PIRODISTILGASOGENO è un impianto coperto da brevetto DI
INVENZIONE INDUSTRIALE , che
serve per la disgregazione di rifiuti organici
Cosa si ottiene dalla disgregazione molecolare:
La disgregazione consiste nel spaccare la molecola che
compone il rifiuto in campo termico con temperature molto
alte, ottenendo una fauna atomica, che poi in secondo tempo
viene rifatta la riformazione molecolare differenti dalle
molecole iniziali e viene ottenuto un gas chiamato anche
SYNGAS ( CH4+CO+H2+C3H8+C4H10 ) con una potenza termica da
kcal kg 9-10.000
in base al materiale introdotto si otterrà anche una
concreta quantità di olio di sintesi , come pure alcool
metilico (CH3.OH ) e tutta la catena di idrocarburi
aromatici.
Alla fine del processo inoltre si otterrà un particolato
carbonico assomigliante alla carbonella di legno, ma dato al
tipo di processo diverrà carbone attivo e come tale può
essere commercializzato ottenendo cospicui ricavi, se non si
vuole impiegare per usi ò commercializzarlo si potrà usare
come combustibile per il processo di disgregazione
inserendolo nel DCS.
La particolarità dell’impianto in oggetto sta nella
possibilità di essere costruito anche in esemplari piccoli e
pertanto di avere costi contenuti e di rapido ammortamento,
la produzione viene stimata con valori di massima ciò per il
fatto che il parco prodotti da inserire è estremamente
vario,
Manutenzione e durata del Piro, la manutenzione si svolge
periodicamente per l’asportazione di eventuali incrostazioni
nelle parti dell’uscita dei gas totali ad alta temperatura
(500 °C ) l’usura del sarà prevalentemente nelle coclee di
veicolazione di rifiuti in disgregazione molecolare, il
cambio coclee oppure la ricomposizione della parte consumata
si farà non prima di 3/4 anni di lavoro continuo, altra
manutenzione ordinaria riguarda il controllo del livello
dell’olio di lubrificazione dei riduttori di velocità,
nonché di tutto gli organi in movimento, la durata del Piro
si determina dalla sua parte più preziosa cioè i tubi
fusori, i quali se non sottoposti a stress termici non
indicati e manutenziati adeguatamente come indicato nel
libretto di manutenzione avranno una durata di circa 50
anni.
Come
funziona l’impianto con Pirodistilgasogeno .La Biomassa viene inserita in un essicatoio
funzionante con il flusso caldo proveniente dal DCS (
disgregatore veloce atto alla fornitura dell’energia per il
processo del Pirodistilgasogeno che chiameremo Piro), una
volta portato all’umidità desiderata automaticamente viene
traslato in zona di inserimento nel Piro per iniziare il
processo di disgregazione lenta e la produzione di gas,
idrocarburo, carbone. Questi prodotti derivati verranno
automaticamente stoccati per lo sfruttamento seguente: Il
gas (syngas) viene immesso nel suo serbatoio, il
carbone nel suo apposito silos, l’idrocarburo una volta
separato dall’acqua viene anch’esso inserito in cisterna.
Sfruttamento dei suddetti prodotti: Il gas alimenta un
motore endotermico Diesel/gas e produrrà energia elettrica,
il carbone e l’idrocarburo serviranno a produrre energia
termica per il processo del Piro. Produzione media di syngas
con biomassa fresca portata al 30% di acqua: 30% in peso,
potere calorifico medio kcal kg 9.000 Produzione media
idrocarburo (olio di sintesi) 10% potere calorifico medio
9/10.000 kcal kg Produzione media carbone attivo 30% potere
calorifico kcal circa kg 6.000 Un kg di gas produce di media
3,5 KW E ( KW elettrici). Il gas prodotto si rivela
normalmente stabile nel rendimento. La produzione di gas può
variare se il letame usato è fermentato, però il gas
prodotto ha potere calorifico stabile. Come si calcola la
produzione elettrica partendo dal letame tal quale:
Supponendo che una tonnellata di letame sia conferito
all’impianto con un’umidità del’80%, e l’essicatoio lo porta
al 30 % avremo a disposizione 500 kg di letame, il quale
fornirà 150 kg di gas, calcolando i 150 x 3,5 KWE produrremo
con motore endotermico 525 KWE N.B. i dati sono indicativi,
per avere dati più certi siamo in grado di fare un test sul
letame da trattare e quantificare i prodotti ottenuti in
peso.
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